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indievault.it :
C’è chi per far colpo su una ragazza compone una canzone, chi le fa un ritratto o magari le scrive una poesia. Non è la prima volta che un videogioco in Flash viene utilizzato come espressione romantica dell’autore (tempo fa parlammo di SilverStitch e del suo Colour My Heart), ma spesso questo tipo di titoli si limita a proporre un gameplay estremamente elementare e lineare; basti pensare ai vari The Graveyard, Passage e The Path, opere che hanno sicuramente un loro valore, ma in cui l’interazione del giocatore è estremamente limitata, come per timore che il gameplay possa inombrare il messaggio che si vuole comunicare. Da questi sembra volersi discostare invece One and One Story, il primo gioco completo realizzato in Flash dal diciottenne italiano Mattia Traverso e pubblicato da ArmorGames. Prendendo apparentemente parecchio spunto da The Company of Myself di Eli Piilonen e Luka Marcetic, almeno per quanto riguarda l’espediente narrativo, questo particolare puzzle platform 2D riesce infatti a tradurre una sorta di dedica a una ragazza in meccaniche di gameplay, attraverso una ventina di livelli che in maniera efficace introducono di volta in volta nuove meccaniche. One and One Story non è un pretenzioso art game da due lire, ma un gioco a tutti gli effetti, con un camaleontico puzzle design e scenari che si adattano e mutano per accogliere nuovi enigmi.

One and One StorySuperare un livello richiede l’interazione di due personaggi, un ragazzo e una ragazza, il cui scopo è quello di raggiungersi e abbracciarsi cercando di superare le insidie disseminate nell’ambiente. Ogni scenario è introdotto da un piccoli estratti della dedica romantica, frammenti che vanno man mano componendo una sorta di pagina di diario e che sono strettamente legati alla meccanica di gioco introdotta nel livello successivo. “Senza di lei mi sentivo come pietra…” ad esempio è la frase che introduce uno degli enigmi in cui il piccolo alter-ego maschile dovrà spostarsi senza essere in grado di saltare. Ma questo è solo uno degli esempi più banali: ci sono scenari in cui muovendo uno dei due innamorati si sposterà automaticamente anche l’altro, puzzle in cui passare da uno all’altro con la pressione di un tasto, o livelli al buio che diventano sempre più luminosi quanto più i due personaggi sono vicini. In uno dei più interessanti, la ragazza comincia a spostarsi verso il piccolo avatar maschile non appena questo entra nel suo raggio visivo, rischiando di cadere in alcune trappole lungo il percorso: il giocatore deve così cercare di muoversi con prudenza, ed eventualmente liberare la strada da eventuali pericoli e indirizzare l’amata nella giusta direzione.

Spesso uno stesso livello viene riciclato più volte nel corso del gioco, ma se da un lato può sembrare un disimpegno di level design, dall’altro stupisce quanto affrontare uno stesso enigma con una meccanica differente riesca a renderlo ogni volta sempre nuovo e interessante. Più che le meccaniche in sé, quasi tutte già viste in altri platform simili e quindi nientaffatto originali, colpisce infatti la capacità di costruirgli attorno enigmi all’altezza e che siano ‘coerenti’ con la componente romantica. Discorso a parte va fatto per la durata dell’esperienza: One and One Story presenta una meccanica nuova quasi a ogni livello, ma piuttosto che esplorarla a fondo come accade in Braid, non perde tempo e passa subito a quella successiva. La conseguenza è duplice: non solo nessuno dei livelli non ha il tempo di ‘spingersi oltre’ e offrire una sfida effettivamente elevata, ma l’intero gioco risulta poi completabile in pochi minuti.
Concludiamo con una menzione all’ottimo lavoro fatto da Gabriele Bonis per quanto riguarda la grafica: nonostante le anonime silhouette nere, gli splendidi fondali fanno in modo che l’effetto complessivo sia assai gradevole, laddove l’atmosfera emo-melanconica viene sottolineata bene dal tema musicale composto da David Carney. Se avete possibilità di giocare in locale con un fratello o un amico, One and One Story propone una serie di livelli da affrontare in cooperativa, in cui lo scopo resta lo stesso ma i due personaggi sono guidati rispettivamente dall’una e dall’altra parte della tastiera.