Un altro gioco targato Ultimate d'inizio anni '80, in cui il protagonista, Robbie il Robot, deve proteggere la sua pianta (una Thirgodiana Megga Chrisanthodil) mentre viene attaccata da vari insetti, ognuno dei quali ha bisogno di un repellente diverso per essere neutralizzato.
Il gioco funzionava anche per ZX Spectrum 16K.


TITOLO: Pssst
ANNO: 1983
PIATTAFORMA: ZX Spectrum
SVILUPPATORE: Ultimate Play the Game
GENERE: Arcade
LINGUA: Inglese
TIPO DI FILE: Immagine TZX
DIMENSIONI SU DISCO: 12 KbISTRUZIONI: http://www.worldofspectrum.org/pub/sinclair/games-info/p/Pssst.txtDOWNLOAD: Pssst.zip][link rimosso]Pssst.zipGioco testato con l'emulatore RealSpectrum.
Qui un remake PC del gioco:
http://retrospec.sgn.net/game-links.php?link=pssstPoesia che ho dedicato al gioco:
PSSST
Ciao!
Come va?
Ti ricordi ancora di quella vecchia sfera
magica che, una volta, chiamavamo Spectrum?
Com’era brillante e bella!
Una specie di calcolatrice nera
ma dall’apertura alare un po´ più grossa,
che con le sue dita a forma di tasti
ci accompagnò per mondi
d’interattiva fantasia stupefatti:
da rimanerci ad anima aperta!
Bei tempi vero?
Di tecnologia ancora vergini
ci sembrava davvero di respirare
ben oltre il Paese dei balocchi!
Pssst!
Avvicinati... più piano... come sogno a cuscino e...
Concentrati sul bianco!
Incolla l’orecchia alla pagina,
come a conchiglia,
e...
Guarda!
Coltivo il mio giardino
lunare
nel tuorlo d’un televisore
ovale luminoso più del sole
travestito dall’uomo di latta.
So che la cosa potrebbe sembrare bislacca ma...
La ragione esiste!
E cioè per avere un cuore
così rotondo
da potere essere i miei tuboli,
così da amarli quanto me stesso.
E indosso questa armatura
un po´ robotica e azzurra
che mi ha confezionato
(in cambio d’un aeroplano
di carta) su dismisura
un’impresa di gnomi
che lavorano in un pianeta indefinito quanto
lontano
che chiamano Ultimate...
Un pianeta piano
quanto mille
montagne
russe
di biglie...
Sai?
Ho creato io stesso diverse eteree materie,
astratte nuvole di zucchero filato
farcite di sostanze estratte
dall’erba fumata da un brucaliffo,
impregnate di sei gocce di miele
di lucciole,
per proteggere le mie gemme d’ali da astrusi bruchi,
api monocromatiche,
ciclopici pidocchi affamati di verde con la permanente blu-
rossa e quant’altro di più bizzarro
sappia inesistere.
Bolle di sapore che gli piacciono assai più del nettare
delle mie foglie...
Pensa che quando gli e le spruzzo addosso
loro vanno così in estasi
che le divorano con un tale gusto
da divorare se stessi.
Così che balzano attraverso un portale di frecciabaleno
direttamente nel Nirvana entomo-illogico.
Non è così semplice!
Ricordi?
Per ogni forma un solo colore...
Ma l’innalzante aprirsi
di quei fiori parlanti,
a chi sa ascoltare...
(puoi imparare tante cose dai fiori!)...
Ti sboccia il cuore
più di mille albe o tramonti.
Senza spazio
né tempo.
D’una gioia infinita e magenta.
Niente risposte qui.
Solo una domanda...
(di non cittadina
Ed alla fine...
Riavvolgi il nastro
e...
Rigioca il gioco!