Mi trovo “costretto” a parlare di questo titolo, che ammetto di aver visto colpevolmente in ritardo (e non mi pare se ne sia già parlato)!
Il motivo è che, tra i tanti punti fermi, un sito come arena80 ne ha sicuramente due: gli anime di quegli anni e il cinema di genere!“Lo chiamavano Jeeg Robot” è un film (e intendo vero e proprio cinema) che omaggia entrambi E nonostante la mia diffidenza per le produzioni italiane devo ammettere che il risultato è molto buono!
In una Roma realistica e coatta finalmente non ridotta a cartolina turistica, in cui scorci di monumenti si alternano ai più bassi sobborghi, si racconta la storia di questo supereroe improvvisato, disilluso e, a modo suo, dal sapore un pò romantico e un pò (parecchio) underground!
La sceneggiatura e la recitazione non tradiscono la tradizione italiana (impossibile non notare l’influenza pulp di Gomorra e Romanzo Criminale), ma c’è anche qualche rimando ai cinecomic (menzione speciale per il villain, in alcuni punti un perfetto Joker di borgata) e al noir più recente (Leon è un esempio lampante)!
D’altronde il regista (Gabriele Mainetti) non è nuovo a omaggi e rivisitazioni nostalgiche: il suo mediometraggio “Basette”, ispirato a Lupin, è un gioiellino che va ASSOLUTAMENTE visto e rivisto!
Sicuramente qualcuno criticherà la lunghezza un po' eccessiva, o il budget risicato (nella parte finale la mancanza di cash diventa proprio evidente purtroppo), ma allo stesso tempo è da premiare l’innegabile lato tecnico: una regia ferma, attori all’altezza e una colonna sonora davvero pregevole!
Questa è la mia opinione, ma sarei curioso di sapere la vostra: ero molto prevenuto lo ammetto, e invece mi è proprio piaciuto!